Si può ignorare un
investitore che detiene l’1, il 2% o una percentuale più elevata di una società
quotata? Possiamo sicuramente rispondere che non si può ignorare un tale
investitore. Si dovrebbe invece avere un
atteggiamento proattivo per mantenere buone relazioni fornendo quelle
informazioni fondamenti di cui l’investitore ha bisogno per fare un
investimento consapevole.
Perché allora le società ignorano gli investitori
individuali, quando come segmento essi regolarmente rappresentano l’1, il 2% o
più della base degli investitori? La risposta più comune è che all’investitore
retail bisogna dedicare troppo tempo o ha poco potere d’acquisto. Nel mondo ci
sono oltre 30.000 istituzioni ognuna con un significativo potere di acquisto di
stock azionari contro centinaia di milioni di investitori individuali con un potere
di investimento ben inferiore. E’ solo un problema di gestione delle risorse.
Infatti se il carico di lavoro per raggiungere un investitore retail diviene
troppo elevato mentre il budget è sempre lo stesso o diminuisce nel tempo, ha
economicamente senso concentrarsi su istituzioni con un maggiore potere di
acquisto.
Anche se alcune aziende con capitalizzazione più piccole non
hanno molta scelta e devono focalizzarsi necessariamente sugli investitori
individuali. Le aziende micro e small cap hanno bisogno di investitori retail
per sostenere il volume del trading ed il prezzo del titolo. Anche se troppo
spesso, poi quando queste aziende crescono, esse finiscono per non guardare più
agli investitori individuali e dedicano la loro attenzione agli investitori
istituzionali a meno che non siano aziende molto conosciute con un’elevata considerazione
per il consumatore quali ad esempio Procter & Gamble, Kellog’s o Nike.
La nostra visione è gli
investitori retail dovrebbero sempre essere ritenuti una componente essenziale
della strategia di investor relations di un’azienda. Il problema non è quasi
mai se si possa o meno raggiungere il mercato retail ma piuttosto qual’è il
modo economicamente più efficace per
farlo.
Ed ecco qui alcuni buoni motivi:
1)
L’audience
degli investitori individuali rappresentano trilioni di dollari di asset
investibili. Questa è una audience con portata globale. Il segmento più
attraente di tale audience prende decisioni di investimento sulla base delle
ricerche e dei fondamentali di un’azienda. Ed una volta effettuato
l'investimento essi hanno un orizzonte temporale più lungo e si comportano come
un investitore di lungo termine. Le aziende non dovrebbero dubitare del valore di
tale classe di investitori.
2)
L'attività
di IR deve essere tecnologicamente avanzata per poter sviluppare relazioni con
il mercato degli investitori retail che non divenga scoraggiante, dispendiosa o
che richieda troppo tempo. Le piattaforme digitali ed i social media offrono un
potenziale non sfruttato con un pubblico globale di investitori retail potenzialmente
attraente. Esistono oggi strumenti analitici in grado di misurare l'impatto sull'investitore
digitale cui estendere le attività di IR per intensificare la conoscenza dell'investment story di un'azienda.
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