martedì 22 luglio 2014

UNA COMUNICAZIONE OPACA COMPROMETTE LE RELAZIONI CON GLI INVESTITORI: ERRORI DA EVITARE

Organizzare eventi mediocri, presentare strategie poco chiare o inefficaci, rilasciare informazioni opache, mostrare una conoscenza approssimativa della situazione finanziaria aziendale, ignorare il feedback degli investitori. Sono alcuni degli errori che possono compromettere l’efficacia della comunicazione tra un’azienda e i suoi stakeholders finanziari, e danneggiare le Società nel loro percorso di creazione del valore in Borsa.

 
Raccogliere ed interpretare con una certa continuità i feed back della comunità finanziaria aiuta le imprese a lanciare una più efficace comunicazione, o a rettificare una comunicazione errata o imprecisa, basata su un profondo monitoraggio e su una migliore conoscenza della comunità d'investimento. Una consapevolezza più esauriente dei feed back  della comunità finanziaria assiste il management nella valutazione delle performance societarie, e nella formulazione delle strategie identificando meglio la possibilità di raggiungere o meno gli obiettivi aziendali diretti verso la comunità di investimento.
 
Dopo ogni nuovo evento finanziario è opportuno effettuare un'analisi di come è stata influenzata la comunità d'investimento dall' evento. E' osservando con una certa costanza l'evoluzione dell'opinione degli stakeholders finanziari, anche a seguito di eventuali  rettifiche di indirizzo della comunicazione aziendale, che le aziende possono influenzare maggiormente la comunità di investimento.
 
Nel percorso di creazione di valore in Borsa, l’incontro con gli investitori è solo l’ultimo, per quanto fondamentale, step del processo di comunicazione. Ogni incontro deve essere preparato con cura fin dalle basi, attraverso una comunicazione chiara e coerente: anche a fronte di performance finanziarie negative, in cui l’aspetto di disclosure sarà naturalmente sempre preferibile all’omissione o al parziale rilascio dell' informazione, in un’ottica che si basa sulla fiducia reciproca tra la società emittente e la comunità finanziaria.

A questo proposito, può tornare utile stilare una lista di buone prassi da tenere a mente nel rapporto con gli investitori:

·        L’individuazione del giusto target. Non tutti gli investitori sono interessati ad investire sulle medesime aziende: alcuni di loro tengono conto del settore di attività, altri della capitalizzazione, altri ancora ricercano determinati requisiti per valutare un investimento. Contattare un investitore fuori target è un passo falso, oltre che un inutile dispendio di tempo ed energie: ecco perché un monitoraggio mirato è d’obbligo.

·        La preparazione del management. Incontrare gli investitori senza un’adeguata preparazione è assolutamente controproducente: si rischia di essere percepiti come scarsamente credibili ed approssimativi, mentre dall’incontro dovrebbero emergere competenze, sicurezza ed affidabilità. L’incontro con gli investitori è la carta vincente dell’azienda, e saperla giocare in modo adeguato è fondamentale.

·        Il supporto informativo. Ogni investitore necessita di un kit informativo contenente tutti i dati e le informazioni necessarie ad avere un chiaro quadro dell’azienda. La presentazione aziendale è il biglietto da visita del management, ed è opportuno prepararla nei dettagli, così come il materiale di supporto da distribuire ai propri interlocutori. La buona riuscita dell’incontro non risiede solo nei particolari logistici o estetici, ma nel supporto tecnico che deve rispondere esattamente alle necessità degli interlocutori.

·        Il feedback. Qualsiasi incontro tra l’azienda e gli investitori deve tener conto di un follow-up. Questo può essere utile non solo per monitorare con continuità la percezione dell'azienda ma anche per rettificare l’indirizzo della comunicazione aziendale e colmare eventuali lacune. L’audit perception, è uno strumento essenziale per verificare quanto la percezione della società coincida o diverga rispetto a quella del suo pubblico di riferimento, fornendo un efficace strumento per il miglioramento della propria reputazione aziendale.
 
 
di Bianca Fersini Mastelloni e Veronica Adriani

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